livelihoods

Mezzi di sostentamento e territorio

Empowering tea communities

Le condizioni di vita di molti braccianti delle comunità del tè sono ancora precarie e i canali di comunicazione per esporre lamentele nei confronti dei datori di lavoro e far sì che le aziende si assumano le proprie responsabilità scarseggiano.

Dal 2017 collaboriamo con CARE International all’istituzione di Forum per lo Sviluppo delle Comunità (CDF) nelle piantagioni di tè. I CDF sono come miniparlamenti: mettono a disposizione uno spazio per scambio di opinioni e dibattiti, aprendo un dialogo tra braccianti, responsabili e la comunità in generale, consentendo l’adozione di decisioni collettive in merito allo sviluppo della comunità (come salute o istruzione) e condizioni di lavoro. Tutto viene negoziato e deciso all’insegna della trasparenza. Responsabili, raccoglitori del tè e lavoratori, sindacati e comunità trovano tutti rappresentanza, e, cosa più importante, alle donne viene riconosciuto un ruolo di parità.

Con l’istituzione dei CDF, mettiamo la comunità al centro della soluzione, creando una forza lavoro sostenibile e favorendo l’emancipazione dei braccianti, in particolare donne e giovani.

I Principi guida su Imprese e Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNGP) sottolineano l’importanza di consentire l’accesso dei lavoratori a meccanismi di lamentela e di risolvere i problemi che sorgono. I Forum per lo Sviluppo delle Comunità rendono tutto questo possibile nei giardini del tè dello Sri Lanka.

L’istituzione di un Forum per lo Sviluppo della Comunità nella provincia di Uva, in Sri Lanka, ha consentito la costruzione di servizi igienici per i braccianti delle piantagioni, la riduzione dell’abuso di alcolici e della violenza nella loro comunità e la possibilità di microprestiti per permettere ai giovani di avviare la propria attività.

I nostri risultati

  • Istituzione di Forum per lo Sviluppo delle Comunità in dieci giardini del tè dello Sri Lanka.
  • I Forum per lo Sviluppo delle Comunità hanno permesso a più di 39.000 persone di acquisire strumenti, informazioni e conoscenze per ottenere condizioni di lavoro migliori e più eque o per avere accesso a fonti supplementari di reddito.

La storia di Shiromani

"Sono stata impegnata con i CDF per quasi tre anni. Personalmente credo che il CDF sia la cosa migliore che sia mai stata introdotta nella nostra piantagione. Prima del CDF mi occupavo da sola dei problemi sociali della comunità. Ora, invece, sono supportata da una squadra di persone incaricate di presentare le problematiche al CDF, grazie al quale le soluzioni sono frutto di decisioni collettive. Il CDF ha reso il mio lavoro più facile e più efficace e, nello specifico, quello di Nayabedda ha colmato il divario tra la gestione della piantagione e la comunità."

K.P.B. Shiromani,
Funzionario per il Welfare dello Sri Lanka